Nei Quarti il più veloce è Steve Lewis, il campione in carica, che ferma i cronometri su 44"54.
Nella prima semifinale vince con autorità. Nella seconda serie si scatena il connazionale Quincy Watts, che con 43"71 batte il record olimpico che durava dal lontano 1968. I tre atleti che corrono nella sua scia battono i rispettivi record nazionali: il keniota Samson Kitur con 44"18; il trinidegno Ian Morris con 44"21 ed il britannico David Grindley con 44"47 (che elimina il campione europeo Roger Black, quinto). Si infortuna il vincitore dei Trials, Danny Everett, che abbandona così i sogni di gloria.
In finale, la lotta per il primo posto è ristretta a Lewis (corsia 7) e Watts (corsia 4). Lewis parte fortissimo, ma Watts rinviene alla seconda curva e vince di ben sette metri con un fantastico 43"50, nuovo record olimpico. Approfittando dell'assenza del terzo americano, Kitur e Morris ingaggiano un duello per il terzo posto. Vince Kitur.
Oltre ad essere il nuovo record olimpico, tempo di Watts è anche il secondo più veloce di sempre dopo il record del mondo di Reynolds.